Visit Agrigento
Il centro e la Valle dei templi
Il Centro Storico di Agrigento è pieno di testimonianze artsitiche, Chiese, Abbazie e Monasteri, è luogo di svago e di shopping, è il salotto della città, è un luogo ideale in cui trovare ristoranti, trattorie e locali caratteristici.
La Valle dei Templi, spettacolare sito archeologico, dichiarata dall’UNESCO “Patrimonio mondiale dell’umanità” si trova a soli 4 chilometri dal B&B ed é facilmente raggiungibile in auto oppure coi bus urbani (linee n° 1-2-3)
La costa
La prime zone che vogliamo segnalarvi, procedendo da est verso ovest, sono Punta bianca, San leone lido e Maddalusa, luoghi ideali per ritrovare il relax tra spiagge di sabbia fine ed i primi accenni roccia calcarea bianca, da qui ci spostiamo verso ovest e troviamo la Scala dei Turchi.
Qui la principale attrazione è la possente falesia candida che si eleva alle spalle della spiaggia di sabbia finissima: è composta infatti da grandi balze che rammentano colossali gradini, modellati da secoli di vento e salsedine. Su di essi ci si può stendere a prendere il sole, e la tintarella, con tutto quel bianco abbagliante, è garantita. Poco più in là Torre Salsa, oasi del Wwf, intorno alla torre cinquecentesca che le dà il nome, si estendono oltre 700 ettari di vegetazione mediterranea battuta dal vento. Il mare è trasparente e caldo, il silenzio assoluto e sulla spiaggia lunghissima nidificano le tartarughe.
Andando avanti troviamo Capo Bianco, abitato fin dall’antichità, sulla vetta del promontorio che strapiomba in mare c’è un insediamento ellenistico, Eraclea Minoa, e ai suoi piedi una lunga spiaggia sabbiosa di 5 km, la foce del fiume Platani e un’ombrosa pineta. Anche qui è tutto protetto. Non è soggetta a vincoli, la spiaggia di Porto Palo a Menfi, per circa dieci anni consecutivi ha ottenuto la bandiera blu della Fee, che verifica la qualità dei lidi e “mette i voti” anche ai servizi. Qui ci sono ristorantini, bar, pensioni, zone attrezzate: insomma tutto quel che serve oltre all’acqua, naturalmente pulitissima. L’ultimo angolo selvatico è la riserva della Foce del Fiume Belice, dalla quale si accede ad una spettacolare distesa di sabbia fine orlata di dune punteggiate di gigli selvatici e bagnata dall’acqua trasparente del Mediterraneo.
Festeggiamenti in onore di “S. Calogero” ad Agrigento.
Il Patrono di Agrigento è San Gerlando ma i festeggiamenti che sono tributati a San Calogero non hanno eguali probabilmente in nessun altro angolo del mondo. Durante gli otto giorni di festa, dalla prima alla seconda domenica di luglio, si intersecano misticismo, antiche tradizioni, leggende e profonda fede cristiana che si uniscono e sprigionano un’energia difficilmente traducibile in semplici parole.
Si narra, infatti, che il monaco Calogero, venuto in Sicilia ad evangelizzare e diffondere la fede cristiana, durante un lungo periodo di pestilenza andasse in giro a chiedere del pane da dare ai poveri. La gente, rintanata in casa per paura della peste, al passaggio del monaco avrebbe lanciato il pane dalle finestre per evitare che Calogero si avvicinasse troppo alle proprie abitazioni. A testimoniare la profonda fede nei confronti del santo legata alle antiche tradizioni, basta vedere le manifestazioni che pone in essere, chi abbia ricevuto una grazia.
Ancora oggi, durante i festeggiamenti si assiste ai viaggi a piedi nudi dalla propria abitazione fino al Santuario a lui dedicato, alle rappresentazioni grafiche delle malattie e delle disgrazie, alle “vestine” bianche fatte indossare ai bambini. Durante il periodo dei festeggiamenti solitamente vengono organizzate anche manifestazioni di carattere culturale.
La Sagra del Mandorlo in Fiore
La Sagra nasce nel 1934 a Naro, paese della provincia di Agrigento vicino al capoluogo, con l’intento di pubblicizzare i prodotti tipici della Sicilia, nella cornice dell’anticipata primavera e dei mandorli fioriti. Nel 1937 la Sagra si spostò ad Agrigento definitivamente e prese il nome ufficiale di Sagra del mandorlo in fiore. La manifestazione comincia ad arricchirsi dalla partecipazione di gruppi folkloristici locali e stranieri.
Nel 1941 fu sospesa a causa dello scoppio delle seconda guerra mondiale, fino al 1948 anno in cui rinasce in un susseguirsi di edizioni sempre più ricche. Nel 1966 è funestata dal tragico evento calamitoso della frana di Agrigento.
Nel corso degli anni ha mantenuto il proprio significato culturale di pace tra tutti i popoli della Terra. Il momento più significativo della Sagra, infatti, è sempre l’accensione della fiaccola dell’amicizia davanti al tempio della Concordia, a seguito di una passeggiata molto suggestiva, al tramonto, nella Valle dei Templi.
La domenica successiva si svolge la grande sfilata con tutti i gruppi folkloristici, i carretti siciliani e le bande musicali dalla città alla Valle dei Templi, con uno spettacolo finale al tempio della Concordia e la premiazione del Tempio d’Oro.